Il tutto ha inizio in una stranamente soleggiata giornata autunnale della campagna inglese, due ragazzi siciliani si incontrano per caso, partecipando alla giornata di accreditamento dell’università in cui passeranno il resto dell’anno.
dal sito di Ecoistituto Siciliano
Sembra l’incipit di un romanzo di formazione, ma è la storia di una realtà giovane sul territorio siciliano nata poco prima della pandemia: Ecoistituto Siciliano.
Alessandro racconta dell’ispirazione nata dopo aver sperimentato l’esperienza di Ecoistituto Mediterraneo. In visita alla cooperativa sarda, nasce una collaborazione positiva e piena di scambi di idee che porta alla fondazione dell’Ecoistituto Siciliano, una no-profit in formato associativo attiva dal 2019. L’organizzazione promuove, organizza e gestisce iniziative e servizi per diffondere conoscenza, tutela e promozione dell’ambiente e del patrimonio culturale, storico e agroalimentare, attraverso la collaborazione con la comunità locale.
Oggi si avvale di giovani professionistз che collaborano alle progettualità promosse, persone che hanno scelto di rientrare in Sicilia dopo un’esperienza formativo-lavorativa all’estero o di investire sulla terra d’origine pur lavorando da remoto.
“Chi lavora con Ecoistituto ha fatto una scelta difficile: aver scelto di tornare in Sicilia, vivere fuori ma poter essere (attivo) in Sicilia, aver fatto esperienze fuori ed esser tornato. Il fil rouge che ci unisce è l’amore per una terra meravigliosa con una marea di opportunità da utilizzare nella maniera più giusta e sostenibile con l’applicazione di metodologie che favoriscano la sostenibilità ambientale e sociale”.
Valutazione d’impatto e Agenda 2030
Bussola dell’operato dell’organizzazione sono gli obiettivi di sviluppo sostenibile definiti dall’ONU con il programma Agenda 2030. In particolare, le attività svolte in questi anni si sono concentrate sulla valutazione economica dell’impatto ambientale e sociale delle attività d’impresa.
“Qualsiasi attività umana crea impatto che, se valutato dal punto di vista ambientale e sociale, diventa importante perché ha diventa un metro di valutazione economica per comprendere le conseguenze delle proprie attività e a priori e riorganizzarsi per avere un impatto il più possibile positivo. Ogni progettualità può essere valutata dal punto di vista dell’impatto creato, e solo valutandola ci si può rendere conto che i fondi forniti dall’Unione Europea possono creare ricchezza all’interno del territorio d’azione. Questo è un ottimo argomento d’interlocuzione con gli enti pubblici, ma anche un ottimo esempio di marketing e responsabilità sociale d’impresa per le aziende. Stiamo avviando delle attività con organizzazioni profit e no profit in campo sostenibilità che stanno mostrando interesse per la valutazione d’impatto”.
Pandemia e opportunità di progettazione
Negli anni, lo staff di Ecoistituto Siciliano ha collaborato con soggetti diversi con e concluso scambi europei sulla rigenerazione urbana sempre in linea con le metriche e gli obiettivi dell’Agenda 2030.
Tuttavia, pochi mesi dopo l’inizio delle attività, si deve confrontare con le restrizioni per arginare il diffondersi del COVID-19.
“Durante la pandemia, abbiamo fatto esperienza scrivendo dei bandi e adattandoci. L’altra strada sarebbe stata abbandonare tutto. L’abbiamo sfruttata come una sorta di pausa, abbiamo fatto quello che potevamo fare in attesa di tempi migliori”.
L’organizzazione ha dunque poi realizzato un progetto di riqualifica per un parco urbano nell’area suburbana della città di Catania, dal quale è scaturito un modello di rigenerazione urbana applicabile a diversi progetti insieme al Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Catania all’Istituto comprensivo Giovanni Maria Allegra.
Ecoistituto Siciliano si rivolge poi principalmente alle organizzazioni profit/no-profit, dando soluzioni alle principali tensioni verso la sostenibilità etica, aiutando le aziende nel percorso imprenditoriale con strumenti e competenze utili a creare business sostenibili.
Non mancano le opportunità per i giovani, per cui l’organizzazione lavora a progettazione Erasmus+ per favorire il contatto tra la popolazione giovanile locale e quella europea. Ma molto bisogna ancora fare perché questi possano decidere coraggiosamente di portare avanti le loro progettualità.
“Quando si parla di sostenibilità ambientale, spesso si dice che è troppo tardi. O si parla di Sicilia e si dice che qui nulla si può fare. Noi cerchiamo di capire e mettere in pratica quello che si può fare adesso e qui”.
Piccole progettazioni e grandi azioni, ma dedicate al territorio, per una splendida realtà che non vede l’ora di collaborare con altre organizzazioni interessate a promuovere la sostenibilità in tutte le sue sfaccettature.